Chiesa degli artisti, Piazza del Popolo

Roma, 7 settembre 2011 

 










"PER GLI AMICI A QUALSIASI ORA"

(questo è il testo di Luigi Lajolo letto nella Chiesa degli Artisti il giorno del funerale
venerdì 9 settembre 2011)

Caro caro Carlo,
ci hai convocato qui in Chiesa perché questo è un posto dove trova ottima collocazione il mondo dell’amicizia.
Tu, vestito a Gloria, sei qui con noi ad abbracciarci ed a sorridere con noi che ti abbracciamo ed il Signore benedica questo grande e dolce abbraccio.
L’amicizia si, ma è la Fede che ci ha fatto scegliere la Chiesa. La Fede che ci dà la forza di rispondere al dolore che ci opprime ed alle paure che ci sovrastano ed alla tristezza e sgomento che ci ingombrano il cuore. Ed è la Fede a fare gioire per una volta ancora il nostro cuore; infatti ci assicura che questa nostra Vita non si cancella, non si estingue, ma si trasforma in realtà tangibile di luce e di amore.
Carlo, sarai sempre con noi. Perché gli Amici non partono mai. Sono dentro di noi e con dolcezza sarai sempre fluttuante nei più cari ricordi e nell’incanto dei giorni lontani e sereni e delle speranze inespresse. Piccolo passo indietro (60 anni circa), qui, con noi, ci sono alcuni dei tuoi amici, che, come noi, sono stati nel collegio Mondragone, poco più, che adolescenti.
Tuo papà e tua mamma erano professori nel Collegio ed educatori. Tu hai ricevuto da loro un corredo genetico di eccellenza ed i famosi talenti li hai fatti fruttare con intelligenza e genialità.
I Gesuiti ci hanno indicato il senso dell’amicizia come cardine portante e su un piedistallo granitico hanno posto la sacralità della cultura.
A scuola tu sempre il primo, con distacco enorme dal gruppo, come da gergo sportivo.
A proposito di cultura e di amicizia, voglio ricordare questo semplice episodio. Sono andato a trovare Carlo quando ancora abitava a Via Novara, come dire alle 15, un giorno qualunque.
Suono. Dopo un pò risponde Carlo.
“Scusa l’ora, Carlo, ma passavo di qui…” La sua risposta sentite bene: “Amicis quaelibet hora”. Poi me l’ha tradotto: “per gli amici a qualsiasi ora”.
Latino, greco sempre con naturalezza ed eleganza.
Questo è, dico “è” Carlo.
Mi sposto dai banchi al campo sportivo: un centromediano di tutta sicurezza.
Poi l’università: medico splendido, umano e preparatissimo.
E poi ancora Maestro Pittore. Molti Critici autorevoli con commenti più che lusinghieri. Grande anche nell’arte. E scrivono: “con lui l’arte vive nel senso della creatività”; “in lui sono sorelle perfezione e natura”; “riesce a fare rima con arte ed anima”; “creatività, interpretazione e lampi” ecc. E mi diceva Carlo che ogni tela era una sponda nuova.
Chi ti ha conosciuto, Carlo, ti ha sempre ammirato, apprezzato e, perché no, anche invidiato.
Tante cose ti vorremmo dire. Sono chiuse nel nostro cuore e tu sai leggerle: le ricorrenze, i calendari, le cose ed i fatti nel tempo, le tornate della clessidra.
Tu ora sulla sponda dell’Eterno, dove il cuore non pesa e noi sulla riva del tempo a piangere.
Conserveremo, nell’angolo dolce della memoria, l’oro del tuo sorriso e lo sguardo del tuo occhio chiaro. Certo i ricordi si affollano, ma non mi dilungo. Qui mi fermo. Il nostro pianto è giusto come è giusta l’alba ed è giusto il declino del giorno.
Signore, dico a Te adesso. Non so come si può parlare a Dio. Per parlare a Te Signore, bisogna con le parole del silenzio: però accogli questo pensiero. Fa che Carlo sia per noi un grande intercessore, Ti spiego: Tu accontenti i Santi e, quindi, quando chiederemo un favore a Te tramite Carlo, accontentalo! Perché con quello che ha sofferto è proprio un Santo. E lo pregheremo spesso.
Ora sento il dovere di ringraziare Maria Grazia perché è stata un angelo vicino al nostro fratello Carlo. Per anni sacrifici diuturni per accudirlo e curarlo con indicibile amore, minando la propria salute. Chi ha seguito anche solo un pò, sa che Maria Grazia è stata grandissima.
Carlo! Un bacio ed un abbraccio forte! Ed il Signore benedica questo abbraccio.

I tuoi Amici.


Luigi Lajolo 






Ricordo di Carlo

Con la scomparsa di Carlo Cupini, avvenuta in Roma il 7 Settembre 2011, oltre ad aver perso un carissimo amico, compagno di studi di tanti di noi, è venuto a mancare anche un prezioso testimone di un pezzo di storia del nostro collegio.
Apparteneva ad una Famiglia che seppe conferire grande prestigio alla istituzione scolastica di Mondragone. Il Padre, il prof. Oscar Cupini, fu uno dei docenti più apprezzati per le sue elevate doti didattiche da innumerevoli generazioni di alunni. Carlo ed i suoi fratelli Giorgio, Renato ed Enrico si distinsero sempre per gli alti meriti scolastici.
La sua Famiglia visse tra le mura del Collegio sia la tragedia del lungo periodo bellico sia la triste vicenda della chiusura.
Carlo, pur frequentando la scuola come esterno, è cresciuto praticamente a Mondragone. Qui ha iniziato con le prime classi elementari sino al completamento dell’intero ciclo di studi ed il conseguimento della maturità classica. Il collegio fu la sua seconda casa. Anzi, per un certo periodo di tempo divenne la sua unica dimora dopo i bombardamenti che subì a Frascati la sua abitazione durante la guerra.
Per Mondragone conservava un’autentica venerazione, anche se le varie, note vicende di trasformazione succedutesi negli anni lo allontanarono sempre più da quel luogo caro alla sua adolescenza ed alla sua prima giovinezza.
Ma il ricordo di quell’epoca restava vivissimo nella sua memoria, sempre ricca di episodi, di aneddoti, di vicende da raccontare. Ora quella voce si è spenta e non sarà facile sostituirla.
Dopo una lunga carriera percorsa in campo medico, Carlo, in età adulta, riscoprì il suo antico amore per la pittura al punto da diventarne il suo principale interesse.
Lascia una collezione cospicua di dipinti sempre molto apprezzati dalla critica. Ma l’affermazione delle sue opere lo si deve, in gran parte, lui sempre modesto e schivo per carattere, anche all’impegno ed alla capacità della moglie Maria Grazia Di Filippo che ha saputo far conoscere tutto il talento artistico di cui Carlo disponeva. In questo triste momento vadano a Lei, oltre che a tutti i fratelli, i sentimenti più affettuosi da parte dei suoi tantissimi estimatori, amici e compagni di Mondragone.

Giuseppe Moroni Fiori